Circolare n. 1709 del 17/5/2019

POSIZIONI ORGANIZZATIVE: IPOTESI DI ACCORDO ANNO 2019

Il giorno 15 si è svolta la trattativa sull’argomento in oggetto. L’Amministrazione ha presentato un’ipotesi di accordo che prevede una serie di criteri generali per l’individuazione delle posizioni e una scheda tecnica per la valutazione delle medesime secondo parametri di rilevanza funzionale e impegno professionale che le articola su tre fasce (A, B, C – la A corrisponde al massimo previsto dal vigente CCIM di 2500 € annui), a loro volta graduate ciascuna su tre sotto-fasce differenziate di 100 € annui.

Sul piano del metodo abbiamo sottolineato, di concerto con le altre OO. SS., l’esigenza di procedere, preliminarmente alla stipula dell’accordo, ad un censimento esauriente e definitivo di tutte le posizioni previste dalle Direzioni Generali e dai dirigenti preposti ai vari organi e istituti, in modo da verificare una ripartizione per fasce che consenta di retribuirle adeguatamente con il budget annuale disponibile (per il 2019 esso ammonta a 3 ml di €). In altri termini, deve assolutamente evitarsi per il futuro la discrezionalità nell’individuazione delle posizioni – addirittura in funzione dei bandi e delle persone responsabili da assegnare – che si riscontra ancora oggi, per es., nell’ambito dei Poli museali regionali. Il criterio di ripartizione deve, inoltre, basarsi sugli effettivi oneri gestionali, i quali si presumono proporzionali all’organico di diritto, mentre le diffuse carenze nell’organico di fatto non dovrebbero incidere sulla necessità di ogni istituto o ufficio di far comunque fronte ai suoi obblighi istituzionali con un corrispondente numero di responsabili. Abbiamo insistito sulla necessità – soprattutto nell’ambito dei musei non dirigenziali – di decentrare la sede di servizio dei responsabili presso l’istituto assegnato, evitando il più possibile l’assegnazione dell’incarico su più sedi molto lontane fra loro, e – più in generale – l’esigenza di rispettare le competenze professionali tecnico-scientifiche nell’assegnazione delle posizioni, come previsto dai profili professionali. Si è anche chiesto che venga attuato anche per le posizioni organizzative il principio di rotazione (1 mandato di 3 anni rinnovabile per una sola volta) vigente per gli incarichi dirigenziali.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE: IPOTESI DI ACCORDO ANNO 2018

Per quanto riguarda le posizioni 2018, trattandosi di lavoro già svolto, l’Amministrazione ha proposto di regolare l’attribuzione con accordo distinto basato su un’individuazione proposta dalle competenti Direzioni Generali nell’ambito delle circa 903 posizioni consentite dall’apposita quota FUA accantonata di circa 3 ml. di €. I criteri di individuazione per la ‘sanatoria’ del 2018 sono stati ‘empirici’, se pur oggettivi, nel senso che il numero di posizioni, oltre a quelle già attribuite nel 2017 secondo i criteri del CCIM (soprattutto direzione di archivi di Stato, biblioteche e musei con oltre 100.000 utenti), comprendono la responsabilità di servizi individuati (i responsabili d’area presso le soprintendenze) e i direttori degli uffici amministrativi presso gli organi periferici (Segretariati – con 2 uffici – e Poli, compresi i musei e parchi e gli istituti centrali autonomi, le Scuole superiori e gli uffici regionali esportazione) per un totale di 716 posizioni. Per quanto riguarda le posizioni residue da assegnare al Segretariato e alle Direzioni generali – per le quali l’Amministrazione aveva proposto un criterio medio di 8 posizioni per ogni servizio di Segretariato e D.G. – si è chiesto di procedere con un criterio oggettivo basato sull’individuazione degli uffici destinatari, non su una media aritmetica (peraltro apparentemente alquanto elevata in proporzione ai funzionari rispetto a quella periferica), indipendentemente dall’esaurimento delle 187 posizioni residue in budget. Ciò serve a coordinare il più possibile l’individuazione ‘retroattiva’ per il 2018 con quella definitiva in base ai criteri più analitici proposti per il 2019, così da evitare ‘sfasamenti’ fra i due complessi di posizioni centrali rispettivamente individuate.

RESOCONTO INCONTRO CON IL DIRETTORE GENERALE MUSEI

Ieri si è tenuto l’incontro con il dott. Lampis. Il DG ha esposto le difficoltà della DG Musei oberata dalle tante attività che deve svolgere e dalla carenza di personale disponibile (solo da poco è stata assegnata una seconda dirigente) e ha illustrato le sue proposte sul piano politico, ovvero di adeguare la dotazione – attualmente insufficiente – dell’apparato museale statale sia al reddito derivante dalla bigliettazione (27 miliardi di euro pari all’1,7% del PIL) sia in considerazione del fatto che circa il 20% dei turisti stranieri che raggiungono l’Italia ha come motivazione precipua la visita di musei e siti del patrimonio. Lampis ha esposto l’andamento dell’afflusso turistico in Italia in netto aumento proponendo che una parte delle relative entrate siano dedicate alla rete museale. Ha anche chiarito che i 109 ml. sulla sicurezza previsti dalla legge Finanziaria non sono ancora stati assegnati.

Come UIL abbiamo rilevato che abbiamo siglato il piano di valorizzazione presentato dall’Amministrazione per un senso di responsabilità, precisando che per il futuro abbiamo necessità di discuter per tempo il piano e i suoi criteri di formazione, anche per inserire nuove e altre forme di valorizzazione in grado di evidenziare meglio tutte le attività svolte dal Ministero e arrivare a una proposta che ne consideri i dati reali nonché delle consistenze di personale, anche attraverso un esame delle esperienze precedenti. In tal modo si eviterà che le risorse dedicate possano rimaner non tutte erogate, come è avvenuto negli ultimi anni. A tal fine ricordiamo che nell’accordo siglato abbiamo anche aumentato le tariffe individuali e previsto soprattutto un monitoraggio per riequilibrare le risorse eventualmente non impegnate dalle partecipazioni raccolte. Abbiamo, pertanto, sottoscritto una dichiarazione congiunta Amministrazione-OO.SS. per l’incremento della quota FUA per la valorizzazione di ulteriori 1,4 ml di euro. La UIL ha anche chiesto, in particolare, un adeguamento della indennità di amministrazione a quella di altri Ministeri, come la Giustizia.

Apertasi la discussione sui vari problemi sul tappeto, come UIL abbiamo in particolare chiesto un apposito incontro sui criteri di nomina dei direttori dei musei non dirigenziali, per i quali una circolare ha restaurato un vecchio sistema, ovvero più siti museali diretti saltuariamente da un funzionario che rimaneva incardinato nella soprintendenza. L’idea dei poli era, invece, che i musei potessero funzionare con la maggiore efficienza e autonomia possibile, anche attraverso la creazione di appositi budget da far gestire ai direttori. A tal fine si devono individuare preliminarmente tutte le posizioni organizzative di direzione, evitando la prassi discrezionale di accorparle e assegnarle in sede di bando o di nomina dei candidati disponibili.

Questo perché abbiamo verificato personalmente la situazione di nomine direttoriali con più musei in presenza di un contestuale rigetto di domande valide per gli stessi musei. Altro requisito di cui abbiamo invocato il rispetto è la competenza tecnico-scientifica direzionale, come sancita dai profili professionali dei candidati riguardo alla natura dei musei da assegnare.

Il DG ha osservato che il ‘mestiere’ di dirigere un museo, che richiede attitudini precipuamente gestionali, non avrebbe nulla a che fare con la specializzazione tecnico-scientifica; a questo abbiamo replicato che il direttore deve possedere entrambe queste ‘competenze’, non potendo trascurarsi per le attività culturali del nostro Ministero l’esigenza di preparazione scientifico-tecnica. Il DG ha accolto la proposta di incontro su questo tema specifico.

Riguardo al personale Ales, abbiamo ribadito la necessità di un incontro con la neo-istituita ‘cabina di regia’ presieduta dal Capo di Gabinetto; abbiamo insistito sulla necessità di rivedere l’inquadramento contrattuale del personale Ales dal settore contrattuale del commercio a quello Federculture, più adeguato al suo impiego e affine a quello del personale MiBAC a fianco del quale lavora. Se così fosse, se ne permetterebbe un impiego più appropriato.

Abbiamo anche posto l’esigenza di censire tutte le attuali situazioni di impiego del personale Ales e di altri soggetti esterni per assicurare le aperture, soprattutto in relazione alle esigenze di sicurezza delle quali è responsabile il personale interno. Sul punto, su un quesito in merito del DG, tutte le OO. SS. hanno concordato sull’esigenza di assicurare il più possibile le aperture, anche col ricorso al personale Ales, purché siano rispettate le esigenze di sicurezza. Occorre senz’altro far coordinare operativamente tale personale da quello di ruolo giuridicamente responsabile, in modo da evitare situazioni in cui vengano di fatto delegate al solo ausiliario funzioni e servizi verso l’utenza. Il DG ha concordato, comunicando non essere stata accolta la sua richiesta di 10 ml. per impiego di ulteriore personale Ales nei nostri musei.

Abbiamo anche segnalato il rischio occupazionale nel rinnovo dei bandi per i servizi aggiuntivi, bandi in cui non sono state inserite clausole sociali e dove parte del personale finora impiegato rischia di non essere riassunto dai nuovi concessionari (a mero titolo di esempio, nel rinnovo delle biglietterie e bookshop della Galleria dell’Accademia di Firenze). Abbiamo quindi chiesto al DG Musei di rivedere i bandi in questione e quelli futuri: nella loro stesura, e in particolare quella del prossimo degli Uffizi, dev’essere prevista la riassunzione di tutto il personale attualmente in servizio.

Per quanto riguarda la dirigenza abbiamo osservato che alcuni inconvenienti gestionali si sono prodotti anche per uno scarso coordinamento della DG con i poli e con i musei, ricordando che fummo proprio noi a far inserire – fra i parametri di valutazione dei dirigenti – anche le relazioni sindacali, in modo da assicurare una più corretta gestione in rapporto con le DG competenti.

Abbiamo rilevato, più in generale, le criticità in cui è incorso per tali motivi il modello stesso della nuova DG Musei e della rete dei poli museali, ormai messo in discussione da più parti (come ha fatto anche la UIL in sede di discussione della proposta di riforma del Ministro). I Poli museali sono, infatti, in grave crisi anche per la carenza di personale e di risorse economiche; fattori che non permettono una politica di adeguate aperture e di salvaguardia della sicurezza.

Abbiamo segnalato alcune situazioni di gravi disfunzioni nella gestione di poli da parte dei dirigenti, a partire da quella grave dell’Abruzzo, dove non è stata nemmeno avviata – su rifiuto del dirigente – la contrattazione per l’attuazione dei progetti locali 2019. A tal proposito abbiamo chiesto un urgente intervento diretto della DG per avviare subito una contrattazione locale. Il dott. Lampis ha garantito che alla riunione indetta il 23 prossimo a tal scopo dal Segretario regionale dell’Abruzzo sarà presente un rappresentante della DG Musei al fine di rimuovere gli ostacoli alle relazioni sindacali che finora hanno impedito di raggiugere l’accordo locale.