COMUNICATO STAMPA DELLA   SEGRETERIA NAZIONALE UILPA – MIC

DERIVA SENZA APPRODI

ovvero: la Biblioteca Nazionale di Napoli

Risale a qualche giorno fa la notizia della scellerata decisione dei vertici del Ministero della Cultura di trasferire l’immenso e prezioso patrimonio conservato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli – ospitata nello stesso plesso del museo di Palazzo Reale – a palazzo Fuga, meglio conosciuto come Albergo dei Poveri (quasi a presagire le magnifiche sorti e progressive delle lavoratrici e dei lavoratori della BNN e dell’utenza) che versa in condizioni di agibilità decisamente parziali. Per l’ennesima volta – dopo lo sgombero dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico di Roma, la paventata riallocazione della romana Biblioteca dell’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte nella zona del Quirinale, il trasloco della Direzione Generale Educazione e Ricerca in un edificio trasteverino ancora in fase di riattamento – vengono prese decisioni di natura culturale e sociale sulle teste dei dipendenti, delle organizzazioni sindacali e della collettività intera, con conseguenze che pesano come macigni. Si dirà: un motivo deve pur esserci! Sarebbe bello saperlo. Ad oggi le uniche spiegazioni sembrerebbero coincidere con la necessità di reperire nuovi spazi per il rilancio di Palazzo Reale e le correlate attività di valorizzazione. Già, la tanto decantata valorizzazione (mostre, eventi, etc..) che ha finito per perdere la naturale collocazione al fianco della tutela e ha guadagnato ogni ribalta, quasi fosse la natura esclusiva di un Ministero che ha smarrito la via con la sciagurata riforma “autonomistica e separatista” ormai dal lontano 2014. E comunque, anche se fosse, il fine non giustifica i mezzi. E così Napoli – città delle contraddizioni per antonomasia – se da un lato si trova a celebrare la rinascita dei Girolamini, dall’altro è costretta a recitare un solenne de profundis per la prima biblioteca pubblica del Meridione quanto a importanza. Che fine faranno i servizi di prestito erogati gratuitamente? Quanti turisti e cittadini potranno ancora ammirare gratuitamente gli splendidi ambienti se, come sembrerebbe, verranno affidati a Palazzo Reale già in difficoltà rispetto alla sua missione istituzionale in quanto privo di personale quantitativamente adeguato? Quanto tempo passerà prima di poter fruire di mostre bibliografiche e di vario argomento, sempre gratuite, che oggi costituiscono il fiore all’occhiello della programmazione culturale della Nazionale? Domande che restano senza risposta. Domande che “a Roma” nessuno si pone perché ciò che conta è approfittare subito, in fretta, di ben 100 milioni di euro messi a disposizione dal PNRR per finanziare l’operazione di spostamento dell’immensa biblioteca dal cuore della città a una zona periferica. E del resto, fatte salve le voci della comunità di lettori e fruitori della Biblioteca, di alcune coraggiose realtà associative e dei sindacati confederali di settore, nessuno sembra reagire con l’importanza che la situazione meriterebbe (men che meno i tanti e le tante Don Abbondio che costellano i luoghi di potere ministeriali; ma si sa, il coraggio, se uno non ce l’ha, mica se lo può dare). Noi invece con questa nota intendiamo prendere posizione in modo formale e sostanziale a favore delle lavoratrici e dei lavoratori della BNN. Chiediamo di sospendere ogni attività di programmazione e di aprire un tavolo di confronto (attenzione: non di cogestione! Non siamo ancora pronti per il “modello tedesco”) per evidenziare tutti i punti di caduta di un simile progetto dichiaratamente economicistico. Perché – come certa “stampa” sostiene – non si tratta di frenare lo sviluppo ma di preservare ciò che è pubblico e non interromperne la fruizione da parte della collettività. Si vuole sviluppo? Ben venga. Si usino i 100 milioni per riqualificare palazzo Fuga e restituirlo alla città con finalità sociali. E, se possibile, destinare una parte delle somme a potenziare le infrastrutture telematiche della Nazionale alleviando i carichi di lavoro di un personale gravemente sottodimensionato e anagraficamente sopra la media nazionale. Sarebbe raccomandabile anche per evitare uno sperpero di denaro pubblico come, per esempio, l’ammodernamento della sala che oggi conserva i Papiri di Ercolano, del percorso di accesso alla Biblioteca, dei depositi, costati oltre 1 milione di euro. Che fine farebbero, in un’ottica di conversione della sua destinazione d’uso? E che fine farebbero, nelle more della conclusione di un trasloco così articolato, i preziosi volumi conservati nella biblioteca? Stazionerebbero in un deposito, magari fuori mano e a titolo oneroso per le casse della Nazionale?                 

Accogliamo e supportiamo la proposta di creare un vero e proprio Polo culturale in palazzo Fuga, avanzata dalle lavoratrici e dai lavoratori della BNN, e sosterremo la loro rivendicazione fino in fondo. Gli spazi di confronto ci sono, serve la volontà politica di attivarli. Il resto, come diceva il Poeta, è noia. La verità vera è che avremmo bisogno di un Caronte e invece siamo circondati da Carneadi, in una ineluttabile deriva senza approdi…  

ROMA10.06.2022

Federico Trastulli

Coordinatore Nazionale