Roma, 18 giugno 2019

RESOCONTO INCONTRO CON IL MINISTRO

Oggi si è tenuto l’incontro con il ministro Bonisoli.

Le bozze circolate – nell’ultima versione – sull’imminente riorganizzazione sono vincolate, dal punto di vista della tempistica (emanazione entro il 30 giugno), dalla cessione delle funzioni legate al Turismo ora in carico al MIPAAFT; ne deriva che la data di vigenza potrebbe essere il 1 gennaio 2020 se i tempi lo permetteranno, senza escludere nei prossimi sei mesi un ulteriore confronto per cercare di intervenire sui temi e sulle materie per le quali le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la loro perplessità e considerando anche l’impegno del Ministro di rivederci entro un mese rispetto ad un “atto di indirizzo” sulla riforma che nel frattempo verrà emanato.

Come UIL, tralasciando ogni valutazione politica già espressa in quanto la riforma sembra essere uguale a sé stessa all’85% rispetto all’impostazione precedente, abbiamo sottolineato la necessità di avere risposte su alcune questioni tecniche:

  • Per quale motivo si intende smantellare l’intero apparato della Demoetnoantropologia (il Servizio ad essa dedicato presso la DG ABAP; la cancellazione del MUCIV) nel Mibac, tenuto conto degli investimenti in termini di nuovo personale, di gestione di fondi CIPE e di riallestimenti museali, nonché di iniziative di valorizzazione certificabili e di sicuro successo. Sul tema il Ministro ha riconosciuto la possibilità che venga percepito un messaggio sbagliato (il disinteresse per questa materia) e dunque si farà carico di intervenire per adottare i correttivi possibili.
  • Per quale motivo si intende riassorbire alcuni Musei autonomi, incorporandoli in altri Istituti, quando hanno dato prova di avere lavorato bene, oltretutto impoverendo principalmente la città di Roma. Come UIL abbiamo, in passato, sostenuto la necessità  di riunire almeno tutto il settore archeologico per una migliore sinergia tra tutela e valorizzazione, dunque non comprendiamo come mai si debba andare a toccare, per esempio, l’Appia Antica e il Museo di Villa Giulia ma non il Museo Nazionale Romano.
  • Cosa si intenda per Musei nazionali delle Marche e Musei Nazionali dell’Umbria (cioè se sia una sommatoria di musei dirigenziali e non) visto che conosciamo solamente una Galleria Nazionale per ciascuna di queste regioni.
  • Se non sia opportuno rinviare ad eventuali altri provvedimenti la sottoposizione degli Archivi di Stato non dirigenziali alle Soprintendenze archivistiche, attualmente del tutto impraticabile con le risorse di cui dispongono.

In linea generale il ministro ha confermato di essere interessato alle scelte organizzative (tra gli esempi da lui portati ricordiamo la possibilità di sdoppiare il Polo museale del Lazio, suddividendolo in uno per Roma e uno per il resto della regione) all’esito del confronto con l’associazionismo, i sindacati e i vari portatori di interessi. Sta di fatto che la bozza domani verrà portata in discussione in Consiglio dei Ministri. Tra le iniziative di cui il Ministro si è fatto carico registriamo:

  • La richiesta, nella prossima legge Finanziaria, di 30 posizioni dirigenziali in più rispetto alle 188 totali già certificate nella dotazione organica.
  • L’avvio di concorsi per dirigenti nel prossimo mese di ottobre (4 archeologi; 5 architetti; 9 amministrativi; 8 archivisti; chiesta l’autorizzazione per 4 bibliotecari).
  • L’avvio di concorsi per la parte non dirigenziale per un totale di 1302 posizioni. Il bando è stato trasmesso da Funzione Pubblica al Mibac ed è in fase di verifica. Se tutto va bene, come già anticipato, il bando uscirà entro il mese di luglio.
  • La possibilità, a seguito dell’approvazione del dl Concretezza, di fare assunzioni per un totale di 5362 unità, con un netto incremento delle previsioni finora calcolate.
  • La volontà di investire sulla Scuola del Patrimonio per garantire una adeguata formazione ai dirigenti, nella prospettiva di valorizzare le risorse interne, soprattutto se si riuscirà ad applicare il criterio della rotazione (non più di due mandati consecutivi nello stesso Istituto).
  • La possibilità di alimentare il FUA con una percentuale degli introiti da bigliettazione dei musei statali.

Per quanto riguarda la dirigenza abbiamo rappresentato al ministro la grave e diffusa preoccupazione dei tanti dirigenti che vedono messi in questione il loro incarico, le loro competenze e la sede di lavoro da questo schema di riforma (che prevede numerosi accorpamenti e nuove istituzioni di uffici dirigenziali, senza però precisarne l’effettivo quadro di distribuzione). Abbiamo espresso perplessità sull’ipotesi che i 30 posti dirigenziali che il Ministro spera di ottenere in Finanziaria possano essere effettivamente ottenuti e possano risolvere tutti questi problemi, anche considerata la tardività dell’annunciata bandizione dei concorsi dirigenziali per colmare le attuali vacanze in organico. Esse verranno, purtroppo, inevitabilmente protratte ben oltre il prossimo 1 gennaio 2020, data in cui entrerà in vigore il DPCM, con grave disagio di coloro che attualmente sono costretti ad uno o più interim

Tutto ciò premesso, pur registrando l’apertura del Ministro alla condivisione dell’iter normativo con le parti sociali e riconoscendo senza dubbio una progettualità ben chiara sulle sorti della riorganizzazione interna, come UIL abbiamo deciso di sottoscrivere una nota con CGIL e CISL in cui attendiamo gli esiti dei futuri incontri senza sottrarci al dovere di chi rappresenta i lavoratori, ipotizzando, laddove mancassero adeguate garanzie per il personale implicato nella riforma, le opportune e conseguenti iniziative.